Pastoretto Piero

Piero Pastoretto racconta la storia dell’incrociatore tedesco della Prima Guerra Mondiale in L’epopea del Königsberg (Estratto e completamente riveduto da Panoplia n. 30, giugno 1977.). Ricordiamo anche i ricordo di un episodio di eroismo durante la ritirata seguente lo sfondamento di Caporetto narrato con la consueta accuratezza da Pastoretto; dovizia di particolari ed alcune interessanti ”escursioni” narrative ci pongono il problema del valore morale di concetti, quali Patria ed Onore che oggi si vogliono far dimenticare con l’obiettivo, neppure nascosto, di farci perdere l’identità nazionale e comunque, per il rigore storico, l’articolo è da mettere tra le cose migliori dell’autore: LA SECONDA BRIGATA DI CAVALLERIA A POZZUOLO DEL FRIULI , 29 – 30 ottobre 1917. Questa volta ha trascritto alcune pagine dei ricordi di suo padre Ferruccio che trattano della battaglia di mezz’agosto del 1942 interessanti perché aiutano a ricostruire il clima ed i problemi della nostra marina in quell’epoca: UNA MUTILA PAGINA DI GUERRA DI MIO PADRE. Recente è la riedizione di un articolo su La Battaglia dell’Assietta, articolo già pubblicato sulla rivista Panoplia e rivisto da Umberto Maria Milizia che segue LE DIVISIONI CELERI E LE ULTIME CARICHE DEI REGGIMENTI DI CAVALLERIA ITALIANI A JAGODNIJ, ISBUSCHENSKIJ E POLOJ (estratto di Quaderni della SCSM). Già nel saggio “A proposito di Platea”.ha dato una prova delle proprie capacità di storico, capacità notevoli per la cultura generale che possiede e per quella umanistica in particolare, servendosi della quale è in grado di leggere ed interpretare correttamente i testi che vengono utilizzati per la ricostruzione della battaglia di Platea, da millenni ormai portata ad esempio delle virtù di un popolo e del suo amore per la libertà. Prosegue l’esame delle immagini rimaste di navi antiche con LA PENTÉRE DI PALESTRINA ovvero De falso credita et ementita nave biremi praenestina dove mette in discussione molte opinioni consolidate. Nel seguente articolo ricostruisce con precisione le vicende politiche e militari che trascorsero tra l’arresto di Mussolini e l’annuncio dell’armistizio con gli alleati (di fatto una resa) in conseguenza delle quali noi Italiani riuscimmo a perdere due volte la stessa guerra, ad avere il territorio nazionale occupato da quattro diverse autorità militari (RSI, Regio Esercito, Alleati e Tedeschi) e ad essere in guerra con tutto il mondo, visto che prima ancora che fosse firmato un trattato di pace avevamo dichiarato guerra alla Germania, al Giappone ed a tutti i loro alleati; nessuno nella storia era riuscito a tanto! Quei quaranticinque, maledetti giorni. Da mettere in relazione al libro “La Quinquereme” è l’articolo in cui esamina con attenzione il bassorilievo Lenormant, in cui si presume sia rappresentata una trireme e giunge alla logica conclusione che…. non si tratti di una trireme, supponiamo con grande rammarico di chi spese una fortuna per ricostruire questo tipo di navi con l’Olimpiàs: DI ALCUNI RAGIONAMENTI SOPRA IL BASSORILIEVTO LENORMAN. Nel suo articolo POLIBIO vs CALLISTENE dà un saggio delle sue capacità di indagine, questo studio sulla polemica che Polibio fa nei riguardi di Callistene è anche il più significativo contributo alla ricostruzione della Battaglia di Isso finora pubblicato. Ricordiamo che assieme a Giampaolo Bernardini della Massa e Lanfranco Sanna pubblichiamo l’edizione completa dell’articolo Arremba San Zorzo!, già uscita nelle due edizioni 2012 dei nostri quaderni, comprendente la storia del Regio Incrociatore dal momento del varo al suo ultimo trasferimento a Tobruk, notevole per la ricchezza della documentazione, pregio comune ai tre autori. Invia inoltre uno studio su LO STATO DELL’ARTE DELLA GUERRA TERRESTRE E MARITTIMA AGLI INIZI DEL V SECOLO A. C. ED ALTRO ANCORA che affronta il tema di cosa sia l’arte della guerra partendo dalle origini. Segue un articolo su una pagina di storia poco nota dei Lancieri di Novara: L’ULTIMA CARICA DEL REGGIMENTO «LANCIERI DI NOVARA» E LA SUA SPEDIZIONE DI RUSSIA e integra con ALCUNE NOTE A MARGINE DELLA NOTTE DI TARANTO (11-12 novembre 1940) una delle più complete disanime su la Regia Marina nel corso della II Guerra Mondiale che si propone come valida base per sfatare tante false idee che per decenni hanno letteralmente invaso i lavori di tanti pseudo-storici. Invitiamo anche a leggere l’eccellente ricostruzione della Battaglia di Waterloo. La più grande battaglia della storia interna del Giappone è rievocata in Sekigahara No Tatakai. Tra gli studi di storia romana ricordiamo un articolo sulla Battaglia di Carre dopo quello su Pearl Harbour, NIITAKA YAMA NOBORE. Segue una conferenza con la quale ha illustrato alcune problematiche di Storia Militare in un Liceo Classico Romano, De Bello, dimostrando così che alla Storia si disinteressano i professori di Storia, non gli studenti. Segue ancora un articolo che affronta indirettamente il tema se sarebbe stato possibile evitare l’occupazione del Paese nel settembre 1943, parlando de Le Forze tedesche in Italia . Ricordiamo: il delicato tema dei rapporti tra Fede religiosa e Dovere militare con un articolo sulle Preghiere Miltari italiane arricchito da considerazioni di carattere etico e da brevi note sulla storia dell’Ordinariato Militare. Ricordiamo gli argomenti degli altri articoli: il primo riguarda la storia del Reggimento del Genio Ferrovieri, segue un’esposizione della battaglia di Becula, in piena Seconda Guerra Punica. Seguono ancora due articoli, raccontano uno la Battaglia di Pistoia, con la quale si risolse definitivamente il tentativo di Catilina di impadronirsi del potere e l’altro il tentativo del fratello di Annibale di porre fine alla guerra in Italia sbarcando a Nord delle legioni che fronteggiavano i veterani cartaginesi che da quasi dieci anni combattevano contro Roma e ormai erano allo stremo di ogni risorsa. La Battaglia del Metauro ne fu la tragica conclusione. Infine l’inesauribile socio ci descrive la Battaglia di Eraclea, in cui per la prima volta i Romani videro degli elefanti da guerra, anche se conoscevano certamente i simpatici bestioni, visto che già coniavano assi di bronzo con la loro immagine. A questi si aggiungono un intervento sulla Battaglia di Adua ed uno sulla Guerra Santa del Mahdi che danno un’idea delle difficoltà incontrate dalle potenze europee nell’affermare il proprio dominio nei paesi attorno al Mar Rosso ed al Corno d’Africa. Assieme al Prof. Milizia, Pastoretto ha scritto anche il libro Le Quinqueremi, ora pubblicato dall’ARTECOM-ONLUS, (Accademia in Roma di Studi Superiori Via dei Campani 38 00185 Roma,) e disponibile presso la stessa.